Wednesday, 3 October 2012

Serra Orrios


Just over a week ago it was Maria Rita's birthday so we decided to go out for the day to Dorgali  where it was "Cortes Apertas", a festival that many Sardinian towns celebrate (although not at the same time). Cortes Apertas is a long weekend in the town when most of the local craftsmen set up stall in the courtyards and open up their doors to the public. It is a kind of hospitality feast in which everyone gets the chance to taste the local wine and pane carasau etc. and there are also all sorts of different events going on. Unfortunately, owing to problems with the car, we didn't get the chance to see as much as we would have liked in Dorgali. However, we did meet an English woman on holiday, staying with Sardinian friends, who told us she lives near Bristol and has a sister who lives a stone's throw away from where my own house in Bristol is. What a coincidence!
 Curious display in Dorgali during Cortes Apertas

Anyway, before we arrived in Dorgali we we went to see one of the Nuragic villages for which Sardinia is famous. The Nuragic civilisation dates back to the bronze and iron ages and there are archaeological sites scattered all over Sardinia. Serra Orrios is located a few miles outside of Dorgali and it was quite something to see. It was actually discovered in the 1930s and after the initial excavations further restauration and renovation took place in 1961 and then in 1986. There were more excavations in the early 1990s. It was fascinating to walk around the remains of this village, which was far larger than I was expecting, and to wonder what kind of people they were who lived there around 3-4000 years ago. I think we do our remote ancestors a great disservice when we talk of them as being primitive and superstitious. We have no idea how much they really knew and understood. There is a line from a poem by Dannie Abse, that relates to this, and which has always stayed with me: the whole of recorded history even is but a little gossip in a great silence.” 

 
We could see that the huts were built of stone blocks that were large enough to support conically shaped roofs with sloping beams and it was curious to see that nearly every dwelling had what appeared to be a fireplace. One building appeared to be a kind of temple and I was struck by how comfortable the seats inside were, ideal for a form of prayer or meditation, and made of the same stone blocks as all the huts.


 All in all, it was a very worthwhile and enjoyable visit.


Above - Fireplace in Nuragic hut 

Below - Text of the leaflet we received when visiting the site. Click on pages to read and see full text, and click on again to enlarge.






Serra Orrios


Una settimana fa è stato il compleanno di Maria Rita e quindi abbiamo deciso di andare a Dorgali dove c'era una festa di Cortes Apertas, una festa che molti cittadini sardi festeggiano, ma non necessariamente nello stesso periodo. Cortes Apertas è un weekend lungo in cui molti artigiani locali dimostrano il loro lavoro nei cortili e le porte sono aperte per il pubblico. 'E un tipo di festa di ospitalità in cui tutti possono assaggiare il vino locale ed il pane carasau ecc. Ci sono anche molti altri eventi. Purtroppo, perché avevamo i problemi con la macchina non avevamo visto tutto quello che volevamo vedere a Dorgali. Però, abbiamo incontrato una donna inglese in vacanza. Era in compagnia di alcuni amici sardi e ci ha detto che lei abita vicino a Bristol e che ha una sorella che ha una casa molto vicino a casa mia a Bristol. Che coincidenza!

Comunque, prima di arrivare a Dorgali siamo andati a vedere un villaggio nuragico. La Sardegna è famosa per i villaggi nuragici che esistevano nell'Età del Bronzo e nell'Età del Ferro. Ci sono i siti archeologici in molti posti in Sardegna. Serra Orrios è circa dieci chilometri da Dorgali ed è stato bello vederlo. E' stato scoperto negli anni trenta e dopo le prime campagne di scavo ci è stato un intervento di restauro nel 1961 e poi nel 1986.

'E stato affascinante camminare in giro per il villaggio, un villaggio più grande di quanto mi aspettavo e mi domandavo che tipo di persone erano gli abitanti che vivevano lì circa 3-4,000 anni fa. Secondo me siamo irrispettosi nei confronti dei nostri antichi antenati quando parliamo di loro come primitivi e superstiziosi. Non abbiamo niente idea di quanto loro sapevano e capivano. C’e una linea di una poesia di Dannie Abse che descrive questo tipo di cosa che mi sono sempre ricordato: “anche l’intera storia registrata è un po’ di gossip in un grande silenzio.”

Potevamo vedere che le capanne erano costruite con file di pietre, abbastanza grande per supportare i tetti conici con le travi inclinate. E' stato curioso vedere che quasi ogni abitazione aveva un tipo di caminetto. Un edificio sembrava essere un tempio e per me è stato molto interessante notare quanto comode erano le sedie dentro. Erano ideali per la preghiera o la meditazione ed erano costruite con lo stesso tipo di  pietra come tutte le capanne.

Tutto sommato è stata una visita molto divertente e ne valeva la pena.

Sotto il foglietto che ci hanno dato al sito. Cliccare sulle pagine per vedere il testo completo e cliccare di nuovo per ingrandire il testo.





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